Un ambiente elegante,sullo sfondo una libreria, tanti volumi, tre donne e tre atteggiamenti diversi.
La ragazza al centro della foto, persa nei suoi pensieri, ricorda il genere di fanciulla che legge romanzi romantici e sogna, vagheggiando eroi, mondi fantastici e prìncipi fiabeschi mentre medita sulla sua sorte sventurata; oppure si immerge in ragionamenti contorti (lo ammetto, potrei essere io in un certo periodo della vita).
L’altra che ripone il libro nello scaffale suggerisce l’idea della donna che sa rendere accogliente un ambiente e conservarlo nella sua bellezza, mettendo in ordine e facendo in modo che gli altri si trovino a loro agio e in pace. Sia nel lavoro che nella vita, questa è un’attitudine importante, che vorrei avere.
L’ultima, la giovane che legge stesa, rappresenta un momento di felicità e una donna in stato di grazia. Anche io mi sono goduta molte letture, stesa, in terrazza o sul davanzale, rilassata, in una sorte di beatitudine, e al contempo rapita dai miei libri. In effetti, la femminilità è sia in questa inclinazione a scandagliare ogni parola ed evento, sia nel saper portare armonia in ambienti e relazioni, ma soprattutto è grazia, bellezza e finezza, leggiadrìa, che nulla ha che fare con la leggerezza della superficialità, pur opponendosi alla pesantezza. Se la lettura è una porta che affaccia su uno scorcio di gioia piena, la femminilità vera appare come un’umanità compiuta, ammantata di una bellezza che attrae e stupisce, come per un dono immeritato.