Ho appena finito di leggere Osservazioni di un uomo qualunque; premetto che sinora non avevo letto nessun’opera di Guareschi, ma non appena ho posto gli occhi sulla copertina di questo libro ho avuto desiderio di farlo. Ho quindi intrapreso la lettura di questa raccolta di racconti senza particolari aspettative, anche se molto incuriosita, e man mano che procedevo mi sono trovata sempre più spesso a sorridere, e persino a prorompere in spontanee risate.
Con un umorismo pulito e genuino, Guareschi racconta le vicende familiari che lo vedono protagonista insieme alla moglie Margherita, altrimenti detta colei “che con la scusa di farmi rendere conto di quanto sia confortante nei momenti di tristezza entrare nella casa del Buon Dio, mi indusse a inginocchiarmi celibe davanti a un altare per poi rialzarmi coniugato”, il figlio Albertino e la figlia Carlotta, ‘la Pasionaria’ (soprannome che definisce la fiera personalità della piccola di casa, personaggio spassoso, che non si può non amare).
Le vicende di tutti i giorni, le differenze e le incomprensioni tra moglie e marito, le malefatte dei bambini sono resi con sorprendente capacità di ridere di sé e delle peculiarità di coloro che prendono parte alle avventure della vita quotidiana. Non vengono taciuti nemmeno i tempi della guerra o la permanenza dell’autore nei campi di prigionia, tuttavia il tono rimane sempre naturale e leggero, e tutta la vita pare potersi affrontare così, con autentica semplicità.
Leggendo divertiti, ci si imbatte all’improvviso – colti di sorpresa – in passi pieni di poesia forse talvolta anche un po’ malinconici, ma veramente belli.
Guareschi narra la sua vita, l’amore coniugale e il rapporto con i figli in modo così originale e con tale spirito che è un piacere leggere queste pagine, splendide e attuali, che si offrono come sana terapia contro la pesantezza.
Nell’ultimo racconto, davvero incantevole, l’autore parla della necessità di ricordare il bambino che si è stati; nel corso della narrazione in effetti compare spesso un Giovannino fanciullo che presta al Giovannino adulto il suo sguardo, la sua purezza e la sua speranza; credo sia proprio questa capacità di ospitare la parte più vera di sé e di intrattenersi con essa che consenta a Guareschi di vedere e descrivere tutto in una luce di serenità e meraviglia, che rivela la grazia della vita e induce al sorriso.
Una volta chiuso il libro, si vorrebbe poterne conoscere l’autore; io sicuramente ci proverò, attraverso gli altri suoi libri.
Verrebbe voglia di iniziare a leggerlo subito!!!